I sogni sono visti dalla psicologia come espressioni dell’inconscio, riflesso di emozioni, pensieri e conflitti interiori. Diversi approcci ne analizzano il significato simbolico e terapeutico.
Freud considera i sogni una via per accedere ai desideri repressi. Distingue tra contenuto manifesto e latente, introducendo concetti come condensazione, spostamento e censura onirica.
Jung interpreta i sogni come espressioni dell’inconscio collettivo, ricco di archetipi universali (es. l’ombra, l’eroe). I sogni guidano il processo di individuazione e crescita personale.
Questi approcci vedono i sogni come attività cerebrale durante il sonno REM, utili per elaborare informazioni, consolidare la memoria e stimolare la creatività.
Jung interpreta i sogni come messaggi del “Sé” e dell’inconscio collettivo.
Introduce gli archetipi universali (madre, eroe, ombra, saggio).
Il sogno, per lui, aiuta a riequilibrare la psiche e guidare verso l’individuazione, cioè la realizzazione personale.
In terapia, l’analisi dei sogni aiuta a esplorare l’inconscio, riconoscere emozioni e conflitti, e supportare trattamenti per ansia, traumi o crescita personale, anche in contesti di gruppo.
Nonostante critiche e limiti teorici, l’approccio psicologico al sogno resta uno strumento utile per la conoscenza di sé, la guarigione e lo sviluppo emotivo e psicologico.